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Recensione "Why me? Why not" di Impattosonoro.it

​Recensione del sito impattosonoro.it

Voto: ND

Autore: Massimo Quarti

In una recente intervista Noel Gallagher ha tirato un'ennesima frecciata al fratello Liam dichiarando che oggi praticamente nessuno si scrive più le canzoni da solo, a parte egli stesso, Bob Dylan (tanto per non accostarsi ai più grandi di tutti i tempi) e forse Neil Young. Ora, non è che Noel abbia torto, ma la sua visione è generalizzata, approssimativa e limitata. E c'è chi parla addirittura scandalizzato di "ghost-writing" additando Liam di non essere all'altezza di un buon autore, quando sento queste cose mi scende il latte alle ginocchia.

Celentano una volta rispose così ad una domanda incalzante: "Che vengano dall'alto o che vengano da un altro, fatto sta che le idee le ho sempre io". Non ha senso vero? No, esatto, non ha senso nel mondo reale, quello fatto di scuola, lavoro, famiglia, gioventù e vecchiaia ecc. Ma ha un senso nel mondo della musica, quello dell'arte, degli artisti e delle idee. E infatti qualcuno potrebbe rispondere che "se le ha un altro come puoi averle tu"? Ed è lì il fatto. È lì il rock'n'roll, che si traduce in "Un, dos, tres, quatorze". È lì che l'ordine viene sconvolto e non si può continuare a fare discorsi pragmatici se si parla di musica rock, altrimenti chiudiamoci tutti in bagno con i Dream Theater. Finita lì.

Veramente, se non capite quello che dicono gli artisti al di là dei loro testi, se non comprendete che il risultato è maggiore della semplice somma delle parti allora non dannatevi l'anima che non avete e continuate a fare a gara di chi sputa più lontano. Pensavo che certi discorsi fossero da vecchi bacucchi e invece mi ritrovo a sentirli da gente che ha 20 anni in meno di me.

Ok, torniamo a Liam, anzi, ancora un attimo a Noel: Noel sarà sicuramente un autore più bravo, se è questo ciò che vuole sentire dire, ma (ora mi rivolgo direttamente all'interessato) Liam è più bello, più figo e più carismatico di te e se devo scegliere chi andare a vedere in concerto scelgo Liam, non solo per una questione estetica, che rimane un elemento fondamentale, ma, tieniti forte, i suoi pezzi mi piacciono di più e la sua voce è una di quelle che rimangono nella storia. Forse Liam ha bisogno di essere spalleggiato da buoni autori, forse molti ne avrebbero bisogno, per questo gli Oasis erano perfetti ma non venitemi a parlare di purezza perché tutti copiano o traggono forti ispirazioni o su fanno aiutare da sempre. Comunque, alla fine, se i risultati sono questi, evviva il lavoro di squadra.

La stampa inglese, all'uscita del primo disco solista di Liam "As You Were" scrisse questa bellissima frase: "As good as he said it would be" (Bello come aveva detto che sarebbe stato). E oggi ascoltando "Why Me? Why Not." penso che, secondo l'opinione di Gallagher, il seguito potrebbe essere: "Ancora una volta, come ha detto lui". Ma non è proprio così: inevitabile il paragone con il precedente e l'impressione che si ha al primo ascolto è che la sequenza dei primi due brani, gli ottimi Shockwave e One Of Us sia sbagliata, come se la seconda non sia al suo posto ma avrebbe dovuto, per le tematiche e l'emotività che porta in se, occupare la fine del lato A o l'inizio del B e, sentendo la terza traccia, Once, ancora non mi trovo con la consequenzialità, come se stessi ascoltando una compilation. Però i pezzi non sono male e dopo la riflessione sulla nostalgia di avere i suoi fratelli accanto, arriva un'altra semi-ballar semi-acustica dal titolo Now That I've Found You, ottima, certo, ma un po' troppo pop e matura, degna di un attuale McCartney. Halo riesce a riprendere del ritmo e un tantino di (beatlesiano ) vigore, un pezzo che poteva stare benissimo nella scaletta di "As You Were".

Un'ombra di oasisiana memoria si allunga tra i suoni di The River, Gone ricordatratti un giovane Morrissey temporeggiante in periferia di Manchester tra suoni troppo rimaneggiati e eccessive sovra-incisioni orchestrali e, alla fine, un respiro: l'originale demo di Once, chitarra e voce, meglio della versione ufficiale, Sentita, semplice, diretta e bellissima, un capolavoro. Ora mi vieneda chiedere: Liam, perché non ci regali un tuo "Nebraska"? Potrebbe essere il momento giusto. È solo un 'idea.

Diciamo che "Why me? Why Not." non farà ricredere i detrattori di Liam Gallagher e non farà saltare di gioia i fan. È un buon seguito di "As You Were" ma non lo migliora, è buono, ha ottime melodie ma ha meno impatto, ha come una spinta di arrangiamenti retrò, vedi Alright Now, Non è abbastanza a fuoco come vorrebbe. Pezzo migliore a parte One Of Us? Lo scanzonato rock'n'roll di Glimmer.

"Good, but not as good as he said".


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