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Andrea Scanzi dice la sua degli Oasis a Wembley ma ce la poteva risparmiare

Tra i tanti Vip o volti noti che hanno visto gli Oasis in questo periodo, tanto bisognava esserci per poterlo raccontare e farsi fighi, diciamoci la verità, è arrivata anche la recensione che tutti aspettavamo, quella del giornalista Andrea Scanzi.....oooooooooo...

Abbiamo commentato i punti del grande esperto Oasis, che ha fatto una narrazione noiosa e in certi punti anche errata.

HO VISTO GLI OASIS A WEMBLEY: RECENSIONE RAPIDA IN 10 PUNTI Dieci cose che ho imparato dal concerto degli Oasis visto due sere fa fa a Wembley.

1. Non ha molto senso definirlo "il concerto del decennio", perché ognuno ha i suoi gusti e gli Oasis possono benissimo non piacere, ma di sicuro va visto e possibilmente in Gran Bretagna. NDR: eccome se lo è, anzi molto di più. Non solo per noi fan, ma per l'intera scena musicale e culturale: i fatti parlano chiaro. Se per te non lo è, probabilmente è perché non conosci davvero il contesto. Ogni tanto fare un passo indietro su ciò che non si conosce bene è segno di umiltà: non si può avere la presunzione di sapere tutto su tutto.

2. Per gli inglesi, gli Oasis sono una sorta di intoccabile divinità laica. Sanno tutti i loro brani a memoria e impazziscono proprio. Immaginate quello che accade da noi per Vasco e moltiplicatelo per dieci. In più gli Oasis si erano sciolti da 16 anni, e vederli tornare - in gran forma e all'apparenza persino sereni - è quasi come assistere alla più desiderata delle resurrezioni. NDR: non è del tutto vero che gli inglesi sappiano tutti i brani a memoria. Quelle più famose sì, certo, ma se gli Oasis avessero suonato qualche b-side meno nota, lo stadio probabilmente si sarebbe zittito. Gli inglesi, rispetto a italiani, giapponesi o argentini, sono in genere meno fanatici e più modaioli: seguono il trend, ma la devozione assoluta è un'altra cosa.

3. Gli inglesi bevono come otri dannati. Birre su birre. I fans degli Oasis si vantano di essere un pubblico che, quando va ai concerti, non perde tempo a fare video con lo smartphone ma beve birra, canta e balla. Vero. Solo che forse esagerano. Il loro pubblico, in queste cinque date a Wembley (tutte sold out con 80mila persone a serata), ha bevuto 250mila pinte per ogni concerto. Record del mondo (non è una battuta). È un pubblico peraltro quasi sempre tranquillissimo, ma nella data di sabato ci è scappato il morto. Un quarantenne, a fine concerto, è volato giù da una balconata. Pare durante una mezza rissa. NDR: gli inglesi bevono e molto ma dai?? E in Italia i Veneti ma lo sai? Il morto poi è scappato con una mezza rissa.. questa è una tua fake news.. altro che rissa, qui è successo un disgrazia..altro che rissa.. i balconi di Wembley sono abbastanza bassi ed è un attimo cader giù e stavolta è successo .. con la ressa e magari scivolando.  

4. Probabilmente neanche gli Oasis si immaginavano un successo così totale e una follia così generalizzata. Biglietti finiti subito, merchandising a ruba, code ovunque. Il delirio. Molti li vorrebbero anche in Italia nel 2026, ma per ora non se ne parla - anche se li stanno corteggiando tutti - e chi scrive "vengono a Roma, vengono a Milano!", al momento dice belinate.

5. Il concerto è monumentale. Due ore (23 canzoni) pazzesche. La bellezza è acuita da Richard Ashcroft, che prima degli Oasis mette in fila sette brani sontuosi. Il concerto è più rock che pop, ed è ovvio tenendo conto che accanto ai fratelli Gallagher sono tornati tre compagni di viaggio storici: Paul "Bonehead" Arthurs, Gem Archer ed Andy Bell. 

6. Più che un concerto, è un rito collettivo. Un po' nostalgia (per la generazione dei cinquantenni), un po' incanto, un po' "voglio esserci perché è un evento e potrò dire 'io c'ero'". Wembley è in questo senso lo scenario ideale - assieme alle date nella loro Manchester - ed è impossibile che anche solo uno dei presenti dimenticherà serate così.

7. Gli Oasis sono uno dei più strepitosi generatori di successi mondiali. È incredibile come nella loro discografia ci siano almeno venti canzoni che conoscono tutti. Magari altri artisti hanno fatto dischi più belli, ma pochissimi possono vantare una capacità simile di entrare trasversalmente nel cuore di milioni di persone.

8. Noel e Liam si amano e soprattutto si odiano, e questo è noto. Molti si chiedono quanto questo armistizio potrà durare. Per ora sul palco stanno molto bene: si completano, ogni tanto (mai troppo) si sorridono e talora si abbracciano (uh!). E anche questo contribuisce alla magia.

9. Liam è la personificazione della strafottenza ostentata e del carisma a quintali: frontman assoluto e definitivo. L'unico a potersi permettere di essere pienamente rockstar vestendosi come un pescatore umorale, che canta come se gli avessero legato le mani dietro la schiena. Noel è il gran cerimoniere che tutto vede e controlla, tra un cesello di chitarra e una ballata che ti stende: talento smisurato e cinismo adorabile. Vengono accusati di tirarsela, ma se ci sono due persone che possono - e devono - tirarsela sono loro.9 bis. Se potessero, i fratelli Gallagher parlerebbero solo di calcio. E la presenza sul palco del cartonato (?) di Pep Guardiola lo dimostra.

10. Entrambi sono in grande forma, come tutta la band. Le incognite sono quanto possa tenere la tregua tra i due e, più ancora, la voce di Liam. È il suo tallone d'Achille. Non può fare più di due date di fila e, per restare così performante (domenica è stato perfetto), sta seguendo un regime particolarmente rigido: no alcol, no eccessi. Se reggono così, i loro concerti resteranno epica, energia e bellezza. Imperdibili. NDR: ora Liam ne può fare anche tre di fila, ha recuperato il controllo nella sua voce e grazie a Debby, santa subito, si è messo in riga. Il problema voce è quasi dimenticato Scanzi.. fidati

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Domenica, 17 Agosto 2025