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Recensione Liam Gallagher C'mon you know - un album storto e selvaggio

Fonte Sky.it

"As You Were" e "Why Me? Why Not" i primi due album in studio da solista di Liam Gallagher, che hanno debuttato entrambi alla posizione #1 della classifica album in UK, hanno massimizzato il potenziale in una semplice formula: unire alla voce di Liam alcuni collaboratori fidati e aggiungere una nuova spinta alle sue influenze classic degli anni '60 e del rock 'n' roll. Questa volta però c'è un colpo di scena con il nuovo album "C'Mon on you Know", in uscita oggi 27 maggio insieme a "Down By The River Thames", album live di Liam.

Inizialmente ispirato dalla creatività eccentrica del collaboratore di lunga data di Liam Andrew Wyatt, "C'MON YOU KNOW" ha invece poi preso una serie di svolte più strane e selvagge. Naturalmente Liam è sempre Liam, c'è un tocco di The Beatles e The Stones nell'album ma ci sono riferimenti anche a tanti altri da T-Rex e Hendrix a The Polyphonic Spree e Beastie Boys. E' un album che viene ulteriormente arricchito da alcuni collaboratori inaspettati come Dave Grohl, Ezra Koenig dei Vampire Weekend e Nick Zimmer degli Yeah Yeah Yeahs." ha invece poi preso una serie di svolte più strane e selvagge. Naturalmente Liam è sempre Liam, c'è un tocco di The Beatles e The Stones nell'album ma ci sono riferimenti anche a tanti altri da T-Rex e Hendrix a The Polyphonic Spree e Beastie Boys. E' un album che viene ulteriormente arricchito da alcuni collaboratori inaspettati come Dave Grohl, Ezra Koenig dei Vampire Weekend e Nick Zimmer degli Yeah Yeah Yeahs.

Come ha detto Liam durante un'intervista con The Sunday Times: "È un po' particolare in alcuni punti, il che è positivo: 80% di follia e 20% classico. Se vuoi iniziare a fare cose del genere nel tuo terzo album, è utile che ci sia un po' di Covid in giro. Perché se non decolla e la gente dice: 'Non sono sicuro di questo, è un po' strano', possiamo sempre dare la colpa al virus e tornare alle cose classiche". 

Questa divisione 80/20 è dimostrata dai brani che hanno anticipato l'album. "Everything's Electric" (il suo singolo da solista più alto in classifica in UK fino ad ora) è il risultato della sfida lanciata da Liam a Greg Kurstin e Dave Grohl a scrivere un brano che fondesse la dinamica fragorosa di "Sabotage" dei Beastie Boys alla tensione crescente di "Gimme Shelter" dei Rolling Stones. La title track dell'album ha il taglio immediatamente coinvolgente di Liam, ma è piena di tocchi sonori inaspettati: back vocals gospel dal sapore Motown, il sassofono stridente di Ezra Koenig e i sintetizzatori Moog vintage che aumentano il vortice del suono. L'attuale singolo "Better Days" è un'iniezione di dopamina solare in forma di audio, mentre i big beat fragorosi in stile anni '90 aggiungono una propulsione a reazione a un classico inno da festival.

Questa sensazione di esplorazione si diffonde in vari momenti in tutto l'album, dal coro di bambini che introduce la canzone d'apertura "More Power", alla psichedelia travolgente della conclusiva "Oh Sweet Children". Lungo il percorso, l'album si fa carico dell'amore di Liam per le dolci armonie e le tenere ballad con "Too Good For Giving Up", l'imprevedibile e mini-epopea cinematografica "Moscow Rules" (N.B non è in alcun modo a sostegno della Russia) e il punk-dub di "I'm Free".

Mentre Liam Gallagher sul palco è più o meno la stessa forza della natura di quasi trent'anni fa, "C'MON YOU KNOW" è pieno di testi che sono più un abbraccio di conforto che un'istigazione al conflitto. È evidente soprattutto nella title track quando dice "sono stufo di comportarmi come se fossi un duro", un'idea che tocca anche in "Diamond In The Dark". "More Power" dà la speranza che tutte quelle cose che non vanno come previsto siano alla fine per il meglio, mentre "Better Days" è puro romanticismo. Le parole finali dell'album dicono tutto: "Posso solo offrirti il mio amore". 

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